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Un invito personale alla creatività con chi è nella sofferenza....

GIORNATA NAZIONALE DEL SOLLIEVO

Un invito personale alla creatività con chi è nella sofferenza....

Nel corso degli anni, considerando i bisogni concreti delle persone malate e sofferenti, il significato della Giornata ha via via abbracciato tutte le condizioni di malattia ed esistenziali che comportano sofferenza, ferma restando la particolare attenzione alla fase terminale della vita. Gli enti promotori della Giornata sono la Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti Onlus (che quest'anno festeggia i cinquant'anni della sua costituzione), il Ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con l’ormai consolidato sostegno dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana. Motivo cardine della Giornata è dunque sensibilizzare tutta la società civile e non solo le persone sofferenti, ad operare affinché il sollievo non sia solo un desiderio, ma un vissuto raggiungibile anche quando la guarigione non è più possibile. Questo obiettivo travalica il singolo giorno della celebrazione e richiede, anzi esige (la legge 38/2010 sancisce il diritto ad accedere alla terapia del dolore e alle cure palliative) che si compia ogni tentativo possibile di raggiungerlo quando il dolore, la sofferenza, colpiscono un individuo nel corpo, nella psiche, nelle relazioni e nell’anima. La Giornata ha una connotazione affermativa e propositiva: non è direttamente “contro” il dolore o la sofferenza, ma “a favore” del sollievo, cioè l’esperienza di sospensione o affrancamento dalla sofferenza e dal dolore in chi è malato e nelle persone care. Il sollievo è sempre possibile, anche nei casi in cui la persona permanga nella condizione di malattia o sia giunta al termine della vita. Pertanto la Giornata del sollievo si propone di focalizzare l’attenzione di tutti i cittadini su ciò che è concretamente possibile fare per portare sollievo a chi è nella prova del dolore in tutte le sue dimensioni; un’attenzione oggi più che mai sopita o deviata dalla fretta, dalla mancanza di informazione e da incapacità o paura a confrontarsi in modo maturo, empatico, solidale e propositivo con la sofferenza e con il dolore. Una Giornata anche con un intento educativo, che coinvolge tutti, non solo chi è malato o chi per professione si prende cura delle persone sofferenti, infatti il sollievo può essere “portato” da chiunque anche con un gesto amorevole, con il dono della propria attenzione, attraverso il prendersi cura e la vicinanza alla persona sofferente. Tutti siamo chiamati a portare sollievo o quanto meno a mettere in atto gesti, parole, azioni atte a facilitarne la comparsa ai confini della sofferenza, come una luce in fondo al tunnel del dolore. Importante non lasciare sole le persone nella sofferenza. La Giornata del sollievo può essere un’occasione, anche animata da creatività, per manifestare la propria vicinanza alla persona che soffre attraverso segni e messaggi di cura, di partecipazione e di carità anche mediante tecnologie di comunicazione come il telefono, la messaggistica, i social, la videochat, ecc. In definitiva, “quello che importa” - come diceva Gigi Ghirotti – “è che la persona malata non si senta mai abbandonata e sola”. Il sollievo può essere raggiunto grazie a nuovi e sempre più efficaci farmaci e terapie, ma insieme anche attraverso una cura umana fatta di attenzione, di tenerezza, di vicinanza, di sostegno e di amore. Sollievo significa anche rispetto e centralità della persona. Il sollievo è quindi un’esperienza che coinvolge tutte le dimensioni della persona umana: fisica, psichica, spirituale e sociale.

Pastorale per la salute di Acqui Terme ( Alessandria) 

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