D. Claudio Fabian
Almeyra Fereyre
Bioeticista
Oggi come oggi l'uomo vuole emulare il creatore attraverso l'utilizzo della tecnica, dimenticandosi che l'essere umano ha dei limiti che non può sorpassare, andare oltre l'umanismo può comportare un rischio etico perché non sempre quello che si può fare tecnicamente è accettabile eticamente perciò lo sviluppo della tecnoscienza deve essere sempre illuminato dalla etica che dà la giusta rilevanza all'uomo e alla causa efficiente che è la sua origine.
COSA È IL TRASUMANESIMO?
Il transumanesimo, è un pensiero che si basa sull'idea che l'uomo nella sua forma attuale non sia alla fine del suo sviluppo, ma si trova in uno stadio relativamente iniziale. Questo pensiero può essere diviso in due correnti, per una parte coloro che aderiscono a quello che viene definito un movimento intellettuale e culturale, affermando la possibilità di migliorare radicalmente la condizione umana attraverso la tecnologia, che ci permetterebbe di sradicare l'invecchiamento, la malattia, e di aumentare le capacità intellettuali, fisiche e psicologiche degli esseri umani creando una sorta di essere umano “Superman”.
Dall'altra parte ci sono coloro che studiano i potenziali pericoli delle tecnologie che ci permetteranno di superare i limiti umani fondamentali e il relativo studio delle questioni etiche coinvolte nello sviluppo e nell'uso di tali tecnologie.
Il transumanesimo può essere visto come un'estensione dell'umanesimo, da cui in parte deriva; infatti gli umanisti sostengono l'importanza fondamentale dell'essere umano, che può essere superata attraverso il pensiero razionale, la libertà, la tolleranza, la democrazia e la preoccupazione per i nostri simili. nel pensiero transumanista non possiamo limitarci solo ai metodi umanistici tradizionali, come l'educazione e lo sviluppo culturale, ma possiamo anche usare mezzi tecnologici che ci permettono di andare oltre ciò che intendiamo per "umano".
Il problema sorge quando consideriamo che non tutto ciò che la tecnologia può realizzare sarebbe eticamente accettabile, ad esempio la selezione genetica degli esseri umani (eugenetica) oppure la clonazione degli esseri umani, né meno la pretesa di "immortalare" l'essere umano.
Per valutare soprattutto l'azione morale dell'uomo, dobbiamo tenere presente che la persona esiste nelle sue componenti essenziali (anima spirituale e corpo) ed esiste in virtù di un unico atto, che ha come origine la causa efficiente: Dio Creatore.
Ci sono e possono esserci culture e legislazioni diverse, ma c'è una sola razza umana, e quindi c’è bisogno di approfondire il concetto di dignità della persona che in senso ontologico, poggia su ciò che distingue l'uomo dagli altri esseri viventi, ossia la capacità di ragionare, che è una prerogativa naturale e morale.
Bisogna affermare che il progresso tecnico-scientifico aiuta l'umanità ad allontanarsi da un mondo predeterminato verso un mondo in cui l'uomo può esplorare e utilizzare tutto per raggiungere un fine specifico, ma secondo Romano Guardini, questi progressi tecnologici permettono all'uomo moderno di pianificare con precisione tecnica il proprio futuro in quasi tutti gli aspetti della sua vita, ma c’è solo una realtà che va oltre la persona stessa: la morte.
Ma purtroppo le persone oggi non sono interessate alla vita eterna, ma solo al presente perciò il progresso tecnico deve essere accompagnato da un progresso etico, guidato non solo dalla ragione ma anche dalla dimensione soprannaturale. A volte si crede che l'uomo sarà redento attraverso la scienza e la tecnologia, ma sappiamo tutti che questo tipo di speranza è fuorviante. A questo punto il cristianesimo offre una risposta che la filosofia esistenzialista non ha potuto dare: "non è la scienza che redime l'uomo” ma “l'uomo è redento dall'amore".
D. Claudio Almeyra Fereyre
Bioeticista