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D. Claudio Fabian
Almeyra Fereyre
Bioeticista

Il pensiero personalista in bioetica ha come fondamento  la persona, che viene definita come: “sostanza individuale di natura razionale” (Boezio), l'uomo sussiste nell'individualità costituita da un corpo animato e strutturato da uno spirito; è persona perché è l'unico essere capace di riflettere su sé stesso e quindi di autodeterminarsi. 

BIOETICA PERSONALISTA

Il pensiero personalista in bioetica ha come referente Elio Sgreccia; il suo fondamento è da ricercarsi nella persona, che viene definita come: “sostanza individuale di natura razionale” (Boezio), l'uomo sussiste nell'individualità costituita da un corpo animato e strutturato da uno spirito; è persona perché è l'unico essere capace di riflettere su sé stesso e quindi di autodeterminarsi. La persona vale per quello che fa e non per le scelte che fa; il valore etico di un atto deve essere considerato dal punto di vista soggettivo dell'intenzionalità, ma anche nella sua oggettività e nelle sue conseguenze. Esiste una legge morale naturale che spinge a fare il bene e a evitare il male, e si concretizza nel rispetto della persona nella sua dignità ontologica. I presupposti della bioetica personalista sono: a) la dignità della persona umana:unità di corpo e anima concepita in modo olistico e integrale b) il realismo-cognitivismo: la persona ha la capacità di conoscere la realtà e la struttura dei valori c) la prospettiva metafisica della realtà:l'intelligenza umana è capace di trascendenza. Da questa concezione antropologico-metafisica emergeranno i quattro principi per regolare il comportamento medico-biologico in relazione al valore fondamentale: la vita; questi sono:

1 principio di difesa della vita fisica: l'essere vivente ha la vita nel suo essere. La vita è un valore fondamentale, ma questo non significa che sia un valore assoluto. È quindi moralmente accettabile offrire la propria vita per un bene superiore, come nel caso del martirio. 2 Principio di libertà e responsabilità: la persona è libera di agire, ma deve essere responsabile del proprio comportamento 3 Principio di totalità o principio terapeutico: la persona umana è una realtà unitaria, una totalità, è eticamente accettabile che una parte di questa totalità venga sacrificata per il bene del tutto (detto anche principio terapeutico). Ad esempio, poiché il mio piede non ha senso in quanto piede, isolato da un essere umano, ma è parte di me, è giustificabile per il mio bene se fosse strettamente necessario sacrificarlo per il bene dell'intera persona. 4 principio di solidarietà e sussidiarietà: solidarietà nel senso che siamo tutti in costante interazione, quindi ci facciamo continuamente del bene e del male a vicenda, e non possiamo sfuggire a questa situazione reale. Sussidiarietà significa che i livelli superiori devono aiutare, sono sussidiari ai livelli inferiori, ad esempio lo Stato deve aiutare concretamente la famiglia e ogni individuo oppure un gruppo, come un ospedale, ad adempiere alle proprie responsabilità e ai propri obblighi.

La differenza tra bioetica principialista e personalista è che quest'ultima integra anche i principi di autonomia, non-maleficenza, beneficenza, giustizia, ma sostiene che non dovrebbero essere applicati come algoritmi per risolvere tutti i problemi. Il valore dei principi della bioetica personalista si basa su una comprensione antropologica della persona umana nella sua interezza, che ci aiuterà a raggiungere il bene ultimo o la felicità in modo integrale attraverso il nostro comportamento etico; ciò rende la bioetica personalista una scienza interdisciplinare in cui devono essere ascoltate la medicina, filosofia, biologia, giurisprudenza, sociologia, ecologia, ecc.

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