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Riflessione del Diacono Carlo Gallo
Vice direttore pastorale della salute

Gli anziani e le case di riposo

Riflessione del Diacono Carlo Gallo
Vice direttore pastorale della salute

Quando è difficile e a volte impossibile gestire la cura e l'assistenza degli anziani in famiglia, per vari motivi, ad esempio se si lavora o le persone che potrebbero aiutare non sono competenti, cosa si può fare?

Esiste una soluzione al problema: la casa di riposo (RSA).

Questa può essere una soluzione perché in queste strutture c'è personale medico competente che si prende cura dei nostri anziani e si crea una vera e propria comunità con gli altri ospiti attraverso un rapporto di amicizia.

Certo, nella pratica non dovrebbe mancare nulla, ma va detto che la persona ricoverata fuori dall'ambiente familiare è sconcertata, al di là delle cure e del comfort.

Questa situazione è dovuta a un processo di adattamento che deve attraversare dentro di sé e con il suo ambiente per accettare questa nuova realtà.

In molti casi accade che i giorni e le notti diventano interminabili, il tempo in casa di riposo sembra trascinarsi; poi la perplessità, la sfiducia e lo scoraggiamento aprono la porta alla tristezza.  A questo punto, l'anziano rimane solo con pensieri indefiniti, ingiustificati e senza prospettive di rimedio cioè senza speranza.

È possibile trovare sollievo e tornare all'autonomia di vita che si aveva? Impossibile.

Si può solo chinare il capo, chiudere gli occhi, tacere e immergersi nel pensiero incerto di ciò che potrebbe accadere, tutto rimane confinato in quel luogo, in quella stanza, in quel letto, in quella sedia... Persino la capacità di piangere viene meno.

Solo la Fede in questo frangente offre la speranza e la certezza di una vita nuova, solo il Signore Gesù è fiducia, carità e gioia.

Tocca quindi a noi credenti portare Cristo con la condivisione, con la vicinanza e l'empatia agli anziani che si trovano in queste circostanze a volte ingiuste, sappiamo che la vita è dolore, ma anche gioia, frutto di azioni e ricordi piacevoli, sappiamo che è sempre possibile riempire i nostri vuoti con nuove relazioni, quando abbiamo Gesù nel cuore, che ci restituisce la dignità.

La croce diventa un tesoro: perché ci rende degni di Dio e conformi al suo Figlio Gesù. Il Signore regola la sua misura in base alle nostre esigenze, quindi dobbiamo abbandonarci nelle sue mani.

Ma come si fa? Quando non c'è la forza né la volontà di pregare o quando c'è l'incertezza di una fede da ritrovare e rafforzare mentre l'anima è pervasa da un profondo e concreto sentimento di rabbia o di abbandono da parte di tutti, anche del Creatore e Signore?

Spetta a chi è vicino a queste situazioni portare quello che gli anziani ricoverati hanno perso, attendere e offrirsi in un servizio di cura in tutto ciò che possiamo pensare e immaginare che il malato o la persona curata e assistita richieda, come diceva monsignor Giovanni Galliano: “È bene dare se ci viene chiesto, ma è meglio capire quando non ci viene chiesto; cercare il povero è aiutare il bisognoso, in silenzio, è una gioia grande e profonda”.

“È necessario offrire ai malati l'aiuto indispensabile per uscire dalla disperazione. Bisogna rispondere alle angosciose richieste di aiuto e di affetto”, chi sente “la presenza umana amorevole e cristiana supera ogni forma di depressione e non cade nell'angoscia, nella solitudine e nell'abbandono.

Purtroppo si è constatato che il ricovero dei pazienti in ospedale dura, di solito, un periodo breve, e le visite sono frequenti invece non è così per gli anziani ospiti nelle RSA, dove il ricovero dura mesi, anni e spesso tutta la vita, e in queste strutture le visite dei parenti, amici e conoscenti sono per molti sporadiche e, in alcuni casi, inesistenti. La situazione richiede una attenta riflessione e l'intervento di persone sensibili e capaci di offrire una relazione, prima di tutto umana e certamente spirituale e religiosa, attraverso la loro presenza e vicinanza. Si tratta di persone che sono state estirpate dalla loro comunità e allontanate dalla vita sociale e religiosa quotidiana perciò c’è una domanda da porsi: quale strada percorrere per cambiare questa situazione reale odierna?

Pastorale per la salute di Acqui Terme ( Alessandria) 

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